Mancano ancora i protocolli del Comitato tecnico scientifico, ma a questo punto si può dire che la stagione del Turismo estivo è salva. Rispetto all’anno scorso, quando si uscì dal lock down il 18 maggio, ora si partirà gradualmente, ma dal 26 aprile si apriranno, sia a pranzo che a cena, i bar e i ristoranti in “zona gialla” e poi, via via, tutte le altre attività dell’accoglienza e del tempo libero riprenderanno il lavoro entro giugno. Ripartiranno anche spettacoli e sport all’aperto. Per piscine e spiagge si parte dal 15 maggio. A giugno le palestre. E, soprattutto, diventerà operativo il “pass”, la cosiddetta green card, o passaporto vaccinale, che sarà il lasciapassare per potersi recare anche in zone “non gialle”. Aperture che rappresentano una svolta anche per gli hotel e i villaggi turistici perchè possono riattivare servizi (dalle piscine alle SPA) e riorganizzare la stagione.

Mancano ancora molti dettagli, fra cui ad esempio la questione “coprifuoco” che al momento sembra che resterà fissato alle 22, ma ragionevolmente potrebbe essere spostato a breve alle 24 e poi d’estate eliminato (come successo lo scorso anno).

Riapertura ristoranti e locali: si riparte all’aperto nelle zone gialle

Bar, ristoranti pizzerie, rosticcerie, pub, gelaterie e pasticcerie che hanno i tavoli all’aperto e dovunque si trovano, purché in zona gialla, ricominceranno a lavorare dal 26 aprile. I tavoli dovranno essere distanziati fra loro di un metro e dovranno essere rispettate tutte le norme anti contagio. Tra queste la regola di 4 persone al tavolo (salvo nel caso congiunti). Nel locali sarà favorito l’accesso tramite prenotazione e andrà mantenuto l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. Non possono essere contemporaneamente presenti più clienti di quanti siano i posti a sedere. E il numero va indicato all’esterno con cartelli che, nel caso, indichino quanti sono i posti disponibili.

Principali regole della riapertura di ristoranti e locali

Controllo della temperatura e mascherina

All’ingresso del locale va controllata la temperatura e il personale deve indossare sempre la mascherina. I clienti devono usare la mascherina se ci si alza e in ogni occasione in cui ci si muove dal tavolo, anche quindi per andare in bagno o uscire momentaneamente dal locale. Solo seduti al tavolo si può stare senza mascherina.

Pulizia e igienizzazione per ogni cambio tavolo

All’ingresso del locale va controllata la temperatura e il personale deve indossare sempre la mascherina. I clienti devono usare la mascherina se ci si alza e in ogni occasione in cui ci si muove dal tavolo, anche quindi per andare in bagno o uscire momentaneamente dal locale. Solo seduti al tavolo si può stare senza mascherina.

Menu in sicurezza

Si consiglia la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, o in alternativa, l’uso di lavagne o grandi espositori, menù plastificati e disinfettabili dopo ogni uso. Oppure menu cartacei a perdere, del tipo usa e getta.

Nei bar al bancone distanze di 2 metri e solo seduti dalle 14

Nei bar, che non dispongono di posti a sedere, l’ingresso sarà consentito a un numero limitato di clienti per volta, in base alla superficie del locale, assicurando il mantenimento dei due metri di separazione interpersonale al bancone. Nei bar, in ogni caso, si potrà accedere dopo le 14 solo se ci sono posti a sedere (ovviamente con le distanze e di 1 metro (all’aperto) e, quando ci sarà il via libera, di 2 metri (all’interno).

Buffet

Via libera al buffet; ma i clienti non devono toccare i cibi e devono indossare la mascherina al momento della scelta. In caso non vi fosse personale da dedicare a questo servizio, allora le referenze dovranno essere disponibili in formato monodose. E il servizio avviene con obbligo di mascherina per clienti e, ovviamente, personale.

Test e tamponi frequenti del personale

Per bar e ristoranti sono previsti screening periodici del personale non vaccinato, così da garantire la massima sicurezza. Non è chiaro se i test saranno gratuiti o se saranno a carico delle aziende.

Tra maggio e giugno è prevista la riapertura di ristoranti, a pranzo e al chiuso 

Per lavorare all’interno dei locali, solo a pranzo, bisognerà probabilmente aspettare almeno qualche settimana, tanto che si parla di un avvio a pieno regime dopo la metà di maggio o addirittura al 1° giugno. Ma a oggi non c’è ancora una data certa. All’interno i tavoli andranno sistemati in modo da garantire una distanza di almeno 2 metri fra tavoli diversi. L’unica eccezione vale per le persone che in base alle normative in vigore non saranno soggette all’obbligo del distanziamento. Il che significa al momento i conviventi, ma a breve potrebbe riguardare anche le persone vaccinate o i possessori di test negativi, se il Governo, come anche la Fipe ha sollecitato da tempo, deciderà alcune norme in proposito sull’esempio di quanto vale per gli Stati Uniti o Israele dove i vaccinati hanno libertà di accesso e meno restrizioni.

Riapertura ristoranti: alcune oggettive perplessità 

Tempi di apertura diversi fra locali con spazi all’aperto e senza

Il primo punto che lascia perplessi è, ovviamente, quello in base al quale il 26 aprile, in zona gialla, potranno aprire a pranzo e cena solo i locali con tavoli all’aperto (distanziati di un metro), ma non si potrà lavorare, pare fino al 1° giugno, all’interno (pur con tavoli distanziati di 2 metri e solo a pranzo). Scontato che all’aperto si sia più al sicuro da contagi eventuali, ma perché in zona gialla fino a un mese fa si poteva almeno pranzare all’interno con tavoli a 1 metro di distanza (o anche meno con pareti divisorie)?

Quali sono gli spazi “all’aperto”?

Se è scontato che un giardino o una terrazza sono di per sé spazi “all’aperto” senza bisogno di spiegazioni, ci sono però molti ambienti, anche su strada, che creano perplessità. Una locale con vetrate che d’estate si aprono può essere considerato spazio aperto? Una veranda con ampie finestre è spazio all’aperto? Una tensostruttura con pareti è spazio all’aperto? Un dehor tutto di vetro è spazio all’aperto?

In caso di maltempo?

Il presupposto per poter gestire spazi all’aperto è di avere sempre un “piano B” di riserva (tavoli liberi all’interno) in caso di maltempo. A parte il fatto che la stagione attualmente è ancora fredda in gran parte d’Italia, da qui a giugno è possibile che ci siano giornate di maltempo. Se un locale ha prenotazioni ed ha organizzato pranzo e cena cosa potrà fare? Se non può ospitare i clienti all’interno cosa succede?

Ristoranti in hotel

Nessuno ne parla ma c’è un aspetto che rischia di gettare benzina sul fuoco alimentando la rabbia di migliaia di ristoratori. I ristoranti degli hotel (con distanziamenti finora di un metro fra i tavoli) sono rimasti aperti anche in zona rossa per offrire un servizio agli ospiti-viaggiatori. Al di là delle polemiche suscitate nei mesi scorsi da chi prenotava una camera (o simulava di averlo fatto) per cenare, ora si apre uno scenario davvero complicato: in zona gialla un ristorante con spazi “al chiuso” dovrebbe aspettare il 1° giugno (pare) per lavorare con tavoli a 2 metri, ma in un hotel da subito, al chiuso, si potrà pranzare e cenare con tavoli a 1 metroPerché?

 Si potrà giocare a carte, ma non toccare un menu di carta

La vera perla di tutto questo gioco di incoerenze è forse la possibilità di poter tornare a giocare a carte al bar e leggere quotidiani e riviste. Sarà perché è un passatempo per lo più di anziani (che si spera siano tutti vaccinati), ma non si capisce perché minimo 40 carte debbano poter essere maneggiate per ore da almeno 4 persone (e che nessuno ci dica che i mazzi verranno igienizzate ad ogni partita…), mentre devono essere messi al bando i menu cartacei che verrebbero toccati per davvero poco tempo.

Questo articolo è scritto rielaborando l’articolo di “Italia a Tavola” pubblicato il 17 aprile 2021